'Culmine della serata: la sonata „Fleurs du mal“ del primo Widmann, ispirata a Baudelaire. Questo brano, tutto fuorché un peccato di gioventù,
si fa perdonare con una squisita alchimia sonora la quasi impossibilità di percepirne la forma-sonata.
Esso sarà due volte culmine grazie al suo interprete: il giovane pianista siciliano Fabio Romano, che eseguirà
a memoria la complessa opera, riesce scovare in essa momenti di magia'.
Süddeutsche Zeitung
24 luglio 20072005